Morsi
Tutto ha inizio con una ragazzina che gioca nella neve. Si chiama Sonia, sono le vacanze di Natale del 1996 – quelle della grande nevicata – e lei deve passarle suo malgrado a casa della nonna. Siamo a Lanzo Torinese, un paesino di mezza montagna dove ogni cosa sembra rimasta ferma a cinquant'anni prima. Compresa la casa cigolante e ingombra di mobili in cui vive nonna Ada, schiva, severa vecchia che nella zona ha fama di guaritrice (ma chissà, forse è altro), per la quale Sonia prova un affetto distante. La scuola ha chiuso prima del previsto a causa di quello che tutti chiamano "l'incidente": la professoressa Cardone, acida insegnante di italiano, si è trincerata nella sua aula e durante una lezione – di fronte a una classe segregata e terrorizzata – ha fatto qualcosa di indicibile. Qualcosa che adesso, mentre Lanzo un po' alla volta si svuota per via delle feste e dell'incessante vento ghiacciato, sembra riguardare tutti gli abitanti. Toccherà a Sonia, insieme al suo amico Teo, ragazzino di famiglia contadina educato alla voracità, affrontare l'incubo in cui sono precipitati. Complici per forza, Sonia e Teo si avventurano nel biancore accecante della neve col distacco curioso di chi non ha pregiudizi e forse proprio per questo può sperare nella salvezza. Ma che cos'è la salvezza? Andar via, cambiare vita? O restare e tentare di resistere?
È coinvolgente, perché l’assurdo crea curiosità e la curiosità crea dipendenza in questo caso sfamata dai fatti narrati, dai dialoghi puntuali e dalle ombre sulle quali la luce viene orientata. Morsi poi! È un titolo semplicemente perfetto! L’unica parola da usare come estrema sintesi della trama ed allo stesso tempo l’unico sostantivo descrittivo della foga con cui si divorano le pagine di questo romanzo, avidamente, quasi a morderlo. Se vi piace essere sorpresi e travolti mentre siete immersi nella lettura non perdetevelo! Se non amate le scene brutali e disumane non so se fa per voi, i temi importanti come la perdita e la paura sono affrontati drammaticamente e l’atmosfera da noir diventa horror puro.
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