Pasolini contro Calvino
"Questo libro è nato dalla costola di un altro, ventiquattro anni fa. Il libro a cui stavo lavorando allora era uno studio sulla figura dell’autore nell’arte e nella letteratura tardomoderne, indagata attraverso alcuni casi significativi di artisti e scrittori, tra i quali anche Calvino e Pasolini. Mi interrogavo sulle ragioni per cui l’istanza autoriale, per secoli ovvia e pacifica (se c’è un’opera, ci sarà anche qualcuno che l’ha creata), avesse iniziato nel Novecento, soprattutto nella seconda metà del secolo, a farsi problematica, tanto da scatenare sia nella teoria che nella pratica artistica una vera e propria guerra all’autore".
Ci sono autori che, da soli, riassumono un'epoca. E altri che, se messi a confronto, la rivelano ancora meglio. Pasolini e Calvino reagirono in maniera antitetica ai nuovi scenari della tarda modernità, e le loro opposte soluzioni ci mostrano in azione i dilemmi che ancora ci coinvolgono. Qual è la forza della parola poetica nell'epoca della comunicazione mediatica? L'ironia o la parola diretta? «Descrivere il mondo» o «gettare il proprio corpo nella lotta»? A partire dagli anni sessanta, sia Pasolini che Calvino attraversano una crisi produttiva che li spinge a una metamorfosi radicale. Non è solo Calvino a mutare stile da un'opera all'altra, con i suoi proverbiali «cambiamenti di rotta». Anche Pasolini passa attraverso una sperimentazione incessante, disseminata di «abiure»: cerca una via d'uscita dalla logica imprigionante dell'arte moderna, di cui, come Calvino, sente acutamente l'estenuazione. Questo saggio del 1998, ora ripresentato con una nuova prefazione dell'autrice, ha segnato una svolta negli studi letterari italiani. Le possibilità per la letteratura non erano solo quelle incarnate dal tardo Calvino, e diventate egemoni in quegli anni. C'erano anche quelle paradossali, performative, e ancora poco comprese di Pasolini, intrise di un'urgenza sentimentale e di un senso tragico della storia, tuttora all'altezza del drammatico nostro tempo.
Commenti
Posta un commento